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Julio Iglesias riconquista i „tapatíos”
17 Dicembre 2008
Da: A. Camacho, www.informador.com.mx (El Informador)

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GUADALAJARA, JALISCO.- Ieri sera, nel suo ritorno a Jalisco, ha offerto un concerto caratterizzato da un percorso di grandi successi dei suoi quattro decenni di carriera, davanti a più di settemila ascoltatori nell’Auditorio Telmex.

Il cantante latino considerato come quello di maggiore successo nella storia della musica è salito sul palcoscenico di questa città e ha iniziato con „Quijote”, ricevendo una calda ovazione da parte di una moltitudine di seguaci giovani e adulti contemporanei.

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Dopo le sue parole „Buonasera, Guadalajara, quanto tempo”, ha continuato con „Ni te tengo, ni te olvido”, sorprendendo il pubblico.

„Messico amato, mia Jalisco di tanti anni, quanto tempo è passato e sembra ieri. Ho l’anima a mezz’aria”, ha detto Iglesias come preambolo a un altro dei suoi grandi classici „Nathalie”.

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Con un notevole gioco di luci, accompagnato da un gruppo di sei musicisti e un trio di coriste, il madrileno ha interpretato „Ae, ao”, „Échame a mi la culpa” e „Me olvidé de vivir”, brani con cui ha catturato gli ascoltatori strappando loro più di un sospiro.

„Avete scommesso su di me molti anni fa, quando ero un ragazzino di 20 anni e venivo con le mie ‘tapatías'”, ha detto, per poi presentare „Un canto a Galicia”, canzone composta per il padre.

Un Julio divertente, che ha raccontato alcuni aneddoti di gioventù, ha rapito il pubblico con le interpretazioni di „All of you”, „La carretera”, „Abrázame”, „Hey”, „El amor” e „De niña a mujer”.

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„I messicani mi hanno dato così tanto entusiasmo da farmi diventare il più grande di tutti e voglio cantare fino a quando morirò” sono alcune frasi che il cantante e compositore ha regalato in questa serata di ricordi, dove ha parlato di „un’invidia sana” nei confronti di Vicente e Alejandro Fernández, oltre ad „un affetto profondo”.

Nel viaggio emotivo ci ha fatto ascoltare „Caruso”, „Me va, me va” e, prima di cantare „Sabor a mí” e „Noche de ronda”, lo spagnolo ha detto: „È da 40 anni che canto musica messicana in tutto il mondo.”

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„Can’t help falling in love” è stato il primo tentativo di commiato e, dopo vari minuti di applausi con il pubblico in piedi, il cantante è tornato per inginocchiarsi davanti alle migliaia di spettatori.

„Échame a mí la culpa” e „Me va, me va” hanno concluso il concerto di un’ora e 40 minuti di durata e più di 27 classici, che hanno lasciato un buon sapore di bocca al pubblico cittadino e un „Grazie Messico, Grazie Guadalajara”.