Julio Iglesias il „Quijote” delle Piramidi di Guiza 16 Ottobre 2010

Julio Iglesias, le «Don Quichotte» des Pyramides de Guizèh 16 Octobre 2010
iulie 23, 2016
Julio Iglesias, o „Quijote” das Pirâmides de Guiza 16 de Outubro de 2010
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Julio Iglesias il „Quijote” delle Piramidi di Guiza
16 Ottobre 2010

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Con abito scuro, gli occhi chiusi e l’epica dei 67 anni appena compiuti, Julio ha svolto il ruolo di „Quijote” poliglotta davanti ad un selezionato auditorio, trent’anni dopo il suo primo concerto nelle Piramidi di Guiza.
E’ stata precisamente „Quijote” il tema che ha aperto la serata. Le luci hanno inondato lo scenario, le Piramidi e la Sfinge hanno confermato la loro presenza e Julio ha fatto della canzone del signore manchego la propria lettera di presentazione.

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„Uno dei miei migliori ricordi è in Egitto”, ha confessato il cantante spagnolo più universale, che ha cantato nello stesso luogo nel 1981 invitato dall’allora presidente Anuar el Sadat.

Sedotto dal Nilo, Julio Iglesias ha riconosciuto di essere innamorato della Sfinge: „Sono venuto per sposarla”. Ed ha provocato i primi applausi e sorrisi.

Fedele ai suoi segnali di identità, Julio Iglesias ha mantenuto la mano sul cuore, ha flirtato con alcune delle sue ballerine ed ha offerto alcuni cenni di danza.

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„Sono spagnolo dalla testa ai piedi”, ha proclamato prima di spiegare che suo padre è nato nel nord dei suoni celtici e sua madre nel sud dei ritmi del flamenco, cha ha osato intonare timidamente.
E, dopo aver ricordato suo padre, Julio Iglesias ha portato fino al Cairo la „nostalgia”che nasconde „Un canto a Galicia”.

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Del suo repertorio di più di 40 anni di carriera musicale, non ha dimenticato il ritmo latino di „La gota fría” né i temi in francese come „Je n’ai pas changé” o „No me quitte pas” del belga Jacques Brel.

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Per „Ae, ao”, „Manuela” o „Mammy Blue”, l’artista spagnolo ha invitato il pubblico a cantare il ritornello ed ha suscitato esclamazioni di sorpresa quando nel tema „Corrientes 348”, una coppia di tango è salita sul palco.

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„Il sex appeal è dentro di noi”, ha indicato in una lezione rapida di tango, un ballo che ha descritto come il più simile al „fare l’amore in posizione verticale”.
Sono state interpretate anche „La carretera” o „Bacalao” in un concerto nel quale, per sopresa degli egiziani, ha dominato lo spagnolo e durante il quale Julio Iglesias ha cambiato idioma varie volte e si è confidato con il pubblico.

„Perché non mi hai portato con te?” è stata la domanda di uno dei figli che ha con Miranda Rijnsburger. „E’ un viaggio lungo. La prossima volta ti porterò”, ha promesso davanti ad un auditorio che ha goduto di due ore di concerto.

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Il cantante spagnolo, con 79 dischi e più di 300 milioni di copie vendute, ha voluto anche ricordare il tenore italiano Luciano Pavarotti con la canzone in italiano „Caruso”.

E oltre a sforzarsi nei ricordi, Julio Iglesias ha condiviso la canzone con la giovane cantante svedese Linda Lind, alla quale lo spagnolo ha consigliato di non parlare di lui „né con il papà, né con la mamma, né con il fidanzato”.

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„Almeno ora potrai dire di aver lavorato una notte in uno dei luoghi più belli”, ha aggiunto.

Quando Julio Iglesias iniziava un altro dei suoi successi più internazionali, „Me va, me va”, il pubblico ha chiesto di più e lui ha dedicato l’ultima canzone ad Anuar el Sadat, „il primo presidente della storia” ad essere nel suo cuore.

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